Marcello Zanatta propone in questo saggio una difesa della metafisica.…
Niccolò Parise, A proposito di Allegoria e simbolo di Gennaro Sasso
Niccolò Parise, A proposito di Allegoria e simbolo
di Gennaro Sasso
Scarica qui la nota di Niccolò Parise, Figure della scissione scissione
“[…] L’esplicita ragione che ha condotto Sasso a scrivere questo saggio è infatti, nella Prefazione, da lui stesso limpidamente indicata nell’«esigenza» di studiare tanto la figura dell’allegoria quanto quella del simbolo «dal punto di vista, non […] della loro storia, non della retorica e delle sue figure, ma della filosofia che contenevano in sé e che altresì apparteneva all’ambito delle loro possibili definizioni. Era, insomma, non di andarle a ricercare in poemi o in statue o in quadri, e all’interno delle tante scienze in cui le relative questioni sono presenti, ma di tentare di capire il pensiero dal quale erano state messe al mondo» (p. xi). Se quindi l’intenzione di Sasso di scrivere sull’allegoria e sul simbolo è determinata soprattutto da motivi di tipo teoretico, che si traduce nel cercare di coglierne l’interna struttura concettuale, non solo a questo ambito di questioni appartengono le specifiche suggestioni che gli hanno fatto dirigere lo sguardo verso l’analisi di questi due concetti.
[…] Per quanto riguarda le discipline si spazia dalla letteratura alla pittura, dalla filosofia alla teologia, dall’architettura alla psicanalisi arrivando sino alla storia delle religioni. Lo stesso discorso vale tanto per gli autori quanto per i periodi cronologici indagati: si va da Parmenide a Croce, da Platone e Aristotele a Kant e Hegel, da Agostino a Benjamin, da Bergson e Whitehead a Dürer e Paul Klee, da Dante a Cassirer e Lévi-Strauss, da Nietzsche a Marx e Freud, passando quindi da aspetti inerenti l’antichità e poi l’epoca medievale, per arrivare all’epoca moderna – ampio spazio è dedicato a Lutero e, soprattutto, a Vico – e alle riflessioni e teorizzazioni contemporanee – oltre alle grandi personalità già ricordate si discorre anche di F. Th. Vischer, Ricœur, Heidegger, Eliade e De Martino.”